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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum III,86
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originale
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[86] 'At enim minora di neglegunt neque agellos singulorum nec viticulas persecuntur, nec, si uredo aut grando cuipiam nocuit, id Iovi animadvertendum fuit; ne in regnis quidem reges omnia minima curant': sic enim dicitis. Quasi ego paulo ante de fundo Formiano P. Rutili sim questus, non de amissa salute. Atque hoc quidem omnes mortales sic habent, externas commoditates, vineta, segetes, oliveta, ubertatem frugum et fructuum, omnem denique commoditatem prosperitatemque vitae a dis se habere; virtutem autem nemo umquam acceptam deo rettulit.
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traduzione
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86. ? Ma gli d?i ? si obietter? ? trascurano le inezie e non si prendono cura dei campicelli e delle vigne di
ciascuno n? ? il caso di tirare in causa Giove se la malattia o la grandine hanno nuociuto a qualcuno; neppure nei nostri
regni i sovrani si curano di ogni minima cosa ?. Cos? ragionate voi, quasi che io poco fa compiangessi il podere di
Rutilio in quel di Formia e non la sua perdita di ogni' sicurezza!
E' ferma opinione degli uomini che i beni esteriori come i vigneti, i campi, gli uliveti, l'abbondanza di cereali e di
frutti e ogni altro vantaggioso evento della loro vita siano dovuti agli d?i, ma nessuno mai afferma di aver ricevuto da
un dio la virt?.
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